SECONDA LEZIONE
Salse madri e salse per condimento, paste fresche e secche, paste all’uovo e
farcite
La pasta
La pasta fresca si può fare con l'uovo o senza l'uovo e con i più
svariati tipi di farina. Regina delle paste fresche è la pasta
all'uovo con cui si fanno tagliatelle, quadrucci, maltagliati e paste
farcite come lasagne, cannelloni, tortellini e ravioli. Fino ad
alcuni decenni fa, tuttavia, la pasta all'uovo era un lusso che non
tutti potevano permettersi e veniva realizzata semplicemente con
acqua e farina come testimoniano ancora oggi alcuni piatti regionali
quali bigoli, orecchiette e cavatelli. La diffusione della pasta in
Italia ha decisamente costituito un progresso nell' alimentazione
caldeggiato durante il secolo scorso da storici e filantropi, poiché
ancora nel XIX secolo i più poveri al Nord seguivano un regime
a base di polenta, meno proficuo per la salute degli alimenti a base
di farina di grano consumati dai contadini del Sud.
Origini
della pasta - Non si conoscono con precisione le origini delle
paste alimentari. Si sa con certezza che in Cina intorno al X secolo
d.C. alcuni negozi vendevano posta tipo tagliatelle, si presume
comunque, che la loro conoscenza risalga in Oriente al I secolo d.C.
In Italia il documento più antico che parla di pasta è
un ricettario genovese della metà del XIII secolo. Un'altra
testimonianza della stessa epoca è costituita da alcuni versi
di Iacopone da Todi. "Chi guarda a maggioranza spesse volte si
inganna Granel di pepe vince per virtù la lasagna" Anche
se non sappiamo con certezza che forma avesse la lasagna citata, pare
evidente che il verso si riferisce ad un supporto di pasta a cui si
aggiunge un condimento. Risulterebbe così errata l'ipotesi che
la pasta sia arrivata dalla Cina portato da Marco Polo, poiché
quando egli fece ritorno in Italia nel 1295 la pasta era giù
nell'uso comune.
Paste tradizionali - Oggi tutta la
penisola conosce piatti tipici a base di pasta fresca: dalle
orecchiette alla barese con cime di rapa e acciughe ai pizzoccheri
della Valtellina, dalle tagliatelle al ragù e i tortellini
romagnoli ai bigoli con l'anatra e i passatelli. Sono tutti piatti
molto interessanti e ricchi di fantasia che vanno conservati
gelosamente nella ricetta originale anche se a volte è
consigliabile rielaborarla e alleggerirla per ottenere un risultato
migliore. Le regole che si devono osservare in questa
reinterpretazione sono la riduzione della materia grassa, un maggiore
uso di erbe aromatiche e soprattutto una drastica riduzione delle
cotture che nella cucina regionale sono sempre eccessivamente
prolungate.
Paste profumate - La ricetta canonica per la
pasta all'uovo è di un uovo ogni 100 g di farina. Se,
tuttavia, si aggiungono liquidi o verdure in purè all'impasto
per profumarlo è necessario diminuire il numero di uova. C'è
poi un'altra dose per la pasta all'uovo, soprattutto per capellini,
lasagne e tortellini, che prevede l'uso di trentadue rossi d'uovo
per un chilogrammo di farina. La pasta così preparata, che
viene chiamata "pasta gialla", ha un sapore intenso e una
consistenza compatta. E' evidente che va consumata in porzioni non
troppo abbondanti. Per la pasta all'uovo si utilizza farina di tipo 0
o 00, ma si ottengono ottimi risultati anche con farine biologiche
meno raffinate.
La
pasta secca, semplice o aromatizzata, all'uovo o senza, viene
preparata in Italia solo con farina di grano duro. E' proprio questo
tipo di farina che permette alla nostra pasta di tenere la cottura, a
differenza di quanto succede con le paste di grano tenero, ed è
questo il motivo per cui la pasta italiana gode di rinomanza
indiscussa in tutto il mondo. La pasta ha infatti accresciuto
l'influenza della cucina italiana negli altri paesi del mondo, tanto
che quasi tutti i piatti a base di pasta mantengono anche all'estero
il nome che hanno nella nostra lingua e spesso vengono serviti
secondo le usanze tradizionali della cucina italiana. In base ai
regolamenti della Comunità Europea, però, oggi è
lecito utilizzare per produrre la pasta secca anche farine di grano
tenero, e ciò vuol dire che adesso si possono vendere, senza
distinzione, i due tipi di pasta anche in Italia. Questo fatto
genererà senza dubbio confusione nei consumatori. La pasta di
grano tenero è un prodotto diverso dal punto di vista del
gusto, che non dà assolutamente buoni risultati in cucina.
Cottura e condimento - La pasta secca va cotta in
acqua molto abbondante e salata. Il sale va buttato quando l'acqua
sta per bollire, non prima, e non in dosi eccessive, poiché il
sale uccide i sapori e rende insensibile il palato(ed inoltre come
spesso si dice non abbassa il punto di ebollizione, anzi). Il
condimento per la pasta deve essere fresco, appena cotto in padella
per qualche minuto, poi saltato di nuovo insieme alla pasta. La pasta
va scolata molto al dente, perché nei due o tre minuti in cui
la salterete in padella continuerà a cuocere(procedimento
importante anche per dare maggior sapore alla pasta). Le padelle
migliori per questa operazione sono quelle in rame, dello spessore di
tre millimetri, leggere e maneggevoli. La pasta così saltata e
condita deve risultare cremosa.
Le salse madri
I
roux sono dei composti (burro e farina) usati per legare alcune
salse. A seconda delle cotture a cui viene esposto avremo: La
salsa pomodoro Di
seguito riportiamo il metodo per la salsa con i pelati: Preparare
un trito di cipolla e farla appassire nell’olio con uno
spicchio d’aglio che poi toglieremo. Unire i pelati, il sale le
erbe, la carota il sedano e l’aglio. Far cuocere a fuoco basso
per circa un’ora. Passare la salsa al passatutto. Salse derivate
Le
salse fredde Le
salse fredde si distinguono in: Salsa
maionese Le ricette 2° lezione
Ricordatevi che:
Roux
Dopo aver fuso il burro aggiungiamo (ndr a fuoco spento) farina fino ad avere un composto denso che rimetteremo sul fuoco (poco per il roux bianco, molto per il roux bruno).
Vellutata comune
Dosi per: 0,5 litri.
Ingredienti:
fondo bianco comune o verdure, lt. 0,6
farina, gr. 30
burro,
gr. 35
sale, q.b.
Procedimento: Preparare un roux
bianco o biondo con la farina e con 30 gr. di burro e lasciarlo
raffreddare
(ndr far fondere il burro, poi a fuoco spento lasciarlo raffreddare ed in ultimo unire la farina .
Versare gradatamente la metà del fondo bianco
bollente mescolando continuamente con una frusta e con una spatola di
legno. Portare velocemente a ebollizione continuando a mescolare;
aggiungere il rimanente fondo, salare leggermente e lasciare cuocere
per 20-25 minuti a fuoco lento, schiumando accuratamente per
eliminare le impurità proteiche che salgono in superficie.
Filtrare col cinese-stamina; cospargere la superficie con il
rimanente burro spezzettato e conservare la salsa coperta, in modo
che le gocce di vapore che si formano sul coperchio possano ricadere
sulla preparazione: questi due accorgimenti servono ad evitare la
formazione della pellicola superficiale.
La salsa besciamella
Dosi per: 0,5 litri.
Ingredienti: latte, lt. 0,5 (a temperatura ambiente)
farina gr. 35
burro,
gr. 40
sale, q.b.
noce moscata, q.b.
Procedimento:
Preparare un roux bianco con la farina e con 40 gr. di burro e
lasciarlo raffreddare. Versare gradatamente la metà del latte
bollente già salato e aromatizzato con la noce moscata,
mescolando continuamente con una frusta e con una spatola di legno.
Portare velocemente a ebollizione continuando a mescolare; aggiungere
il rimanente latte e lasciare cuocere fino a che la salsa si
rapprenda.
Il quantitativo di farina è indicativo, perché
a seconda dell'uso, il peso della farina può variare da 20
gr. a 200 g.
A differenza di tutte le altre
salse madri,
la salsa di pomodoro non viene legata con una sostanza
amidacea, ma è la polpa stessa del vegetale che dà
consistenza alla preparazione. Vi sono diversi metodi per fare la
salsa di pomodoro: si descrivono i tre principali.
Salsa di
pomodoro fresco
Salsa di pomodoro con pelati in scatola
Salsa
di pomodoro a pezzi
Queste
salse sono la base di moltissimi condimenti per farinacei, salsa
alla bolognese, al prosciutto, all'amatriciana,
alla napoletana; ma anche di salse per secondi: salsa alla
livornese, alla pizzaiola.
Dall'elaborazione
delle salse madri esaminate si può realizzare una quantità
notevole di altre salse: le cosiddette salse derivate.
Queste si
distinguono in due gruppi:
salse bianche composte,
salse brune
composte.
Schemi dei principali metodi di preparazione delle
salse
Quasi tutte le salse derivate hanno procedimenti analoghi,
riassunti nei tre schemi che seguono; cambiano solo gli ingredienti
che le compongono.
Le salse emulsionate
Sono
delle dispersioni di due liquidi (uno dei quali sottoforma di
piccolissime gocce) che normalmente non sono miscibili tra di loro;
ad esempio, l'agitazione di un composto formato da una parte di aceto
e tre parti di olio (vinaigrette) porta ad una dispersione della
parte acquosa in fini goccioline nella sostanza grassa.
In
questo caso si tratta di una emulsione di acqua in olio, come lo è
anche il burro; si ha invece un'emulsione di olio in acqua quando
minuscole gocce di olio sono disperse in una fase continua di acqua:
è il caso della maionese, della salsa olandese o della panna.
L'emulsione sopra descritta è però instabile: se si
smette di agitare, dopo poco tempo i due liquidi si separano
nuovamente.
Per ottenere dei composti stabili è necessaria
la presenza di agenti emulsionanti, che hanno la funzione di legare
tra loro sostanze idrofile e sostanze idrofobe, o meglio, di impedire
che le goccioline della fase dispersa si associno nuovamente tra di
loro e avvenga quindi la separazione tra acqua e olio.
La
sostanza emulsionante più usata in cucina è il tuorlo
dell'uovo, ma anche la senape, le pectine, la lecitina di soia, la
gelatina hanno proprietà analoghe.
La difficoltà
della preparazione di una emulsione stabile sta nel creare tutte le
condizioni necessarie alla buona riuscita: non si tratta di mescolare
solamente in un senso il composto, come molti cuochi dicono, ma di:
utilizzare gli ingredienti alle giuste temperature (15°C
circa per le emulsioni a base di olio e 50°C per quelle a base di
burro);
versare lentamente il grasso nella fase liquida,
mescolando vigorosamente;
usare uova freschissime, perché
col tempo si abbassa il contenuto di lecitina (presente naturalmente
nell’uovo), che è l'emulsionante principale;
qualora
si debbano scaldare i tuorli, non portarli a temperature superiori ai
60°C, altrimenti possono coagulare;
creare un ambiente acido,
perché l'abbassamento del pH porta ad un ispessimento del
tuorlo senza che si verifichi la coagulazione irreversibile delle
proteine dello stesso.
salse fredde emulsionate;
altre
salse fredde.
Si tralascia la trattazione delle salse del 2°
gruppo: sono poche e assai eterogenee (es.: salsa verde, pesto alla
genovese).
Salse fredde emulsionate
Questa categoria si
suddivide ulteriormente in:
emulsioni stabili: tutte le salse che
hanno come base la maionese
emulsioni instabili:le salse a base di
olio e di sostanze acide (es.: vinaigrette, citronette).
Ingredienti: tuorli, n. 8
olio di semi di girasole o
di arachidi, lt. 1
sale, q.b.
1 cucchiaino di senape
succo
di 1/2 limone
un cucchiaio di aceto ristretto
Procedimento:
Porre i tuorli in un recipiente di forma semisferica, frustando per
qualche secondo, aggiungere il succo di limone, il sale e la senape;
continuare a mescolare (anche questi condimenti i agiscono da
emulsionanti, accelerando così i tempi della preparazione).
Dopo qualche tempo iniziare ad incorporare l'olio a filo, aumentando
progressivamente la dose. Fino che non si è versato almeno un
terzo dell'olio, è ben mescolare continuamente, senza
fermarsi, in modo da ridurre l'olio in goccioline finissime. Quando
la salsa acquista consistenza risulta anche più stabile e si
può procedere con minore cautela. Terminare la preparazione
aggiungendo l'aceto necessario, che toglierà l'aspetto untuoso
alla maionese. Nel caso in cui la salsa non debba essere utilizzata
subito, è consigliabile aggiungere un cucchiaio di acqua
bollente, che la renderà più stabile. Gli ingredienti
usati devono essere alla temperatura di 15°C circa.
Cause
di non riuscita della salsa:
olio gelato
molto freddo
olio
versato troppo rapidamente all'inizio della preparazione
tuorli
troppo freddi
salsa conservata a temperature troppo basse
aggiunta di sale alla fine della preparazione (può
provocare una migrazione dell'acqua contenuta nella maionese verso il
sale stesso).
Conservazione: va fatta a temperatura di 4-6°C
circa.
Utilizzo in cucina: piatti freddi pesci bolliti caldi
o freddi
Note: La salsa può essere rimontata
versandola a filo in un recipiente contenente un cucchiaio di acqua
calda o un tuorlo d'uovo e mescolando continuamente con una frusta.
Salsa mousseline
Aggiungere all'ultimo momento 1/5 di
lt. di panna montata per ogni kg. di maionese.
Salsa per
cocktail
Addizionare tomato ketchup, poco tabasco, poco cognac e
qualche goccia di worcester alla maionese; al momento di utilizzarla
unire anche 1/5 di panna montata.
Salsa tartara
Addizionare
cetriolini, capperi, prezzemolo e dragoncello tritati alla salsa
maionese.
Lasagnette monoporzioni
400 gr. pasta all’uovo
400 gr. macinato misto (si consiglia 30% maiale, 50% vitella e 20% bovino)
1 cucchiaio concentrato di pomodoro
250 gr. pomodori pelati
2 carote
2 coste sedano
1 cipolla
Salsa bechamel
Fare
un soffritto di cipolla, carota e sedano e rosolare il macinato
sfumando con del vino rosso (ndr o bianco ), aggiungere un cucchiaio di concentrato
di pomodoro. Versare i pomodori pelati e far sobbollire per circa due
ore.
(ndr Far riposare l'impasto avvolto in pellicola in frigo per un'ora)
Stendere la pasta in sfoglie sottili, lessarle per circa un
minuto e raffreddarle immediatamente in una bowl con acqua e un
cucchiaio d’olio, avendo poi cura di asciugarle su un panno.
Imburrare una teglia e fare un fondo di bechamel, ragoùt e
disporvi sopra delle sfoglie di pasta precedentemente lessate, fino a
coprire lo strato iniziale. Dal primo strato di pasta iniziate a
spolverare con del parmigiano grattugiato e continuate a disporre
bechamel e ragoùt e poi la pasta e così via. Per le
monoporzioni bisognerà tagliare la pasta in dischi del
diametro dello stampo da riempire.
Infornare a 180 gradi per 20 minuti
Paccheri al pomodoro e basilico
500 gr. paccheri
300 gr. pomodorini tagliati a metà (ndr Piccadilly o Datterino)
2 mazzi di basilico
Aglio
Sale
Olio
Dopo
aver soffritto l’aglio in camicia, fare appassire i pomodorini
fino a che si sfaldino, quasi a diventare una crema, quindi passarli
al frullatore emulsionando con dell’olio a crudo per poi
filtrarli al chinoise. Quando i paccheri saranno cotti versarli nella
salsa saltando il tutto con il basilico spezzettato grossolanamente a
mano. Servire immediatamente.
Ravioli
alla ricotta e fiore sardo su vellutata di carciofi
150 gr. ricotta di pecora
100 gr. fiore sardo a brunoise
5 carciofi
3 uova
Pangrattato
½ lt. panna
1 limone
Aglio
Olio
Sale
Pepe nero
Passare
al setaccio la ricotta e dopo aver aggiunto i cubetti di fiore sardo,
unire al composto la panna e scaldare sul fuoco fino ad ottenere un
composto denso. Mentre si fredda la crema per il ripieno, preparate
la vellutata facendo un brodo con i gambi di carciofi e
successivamente unitelo al roux. L’interno del carciofo
tagliatelo a julienne e saltarlo in padella. Stendere la sfoglia
sottile e con il sac a poche, disponete la farcitura (circa un
cucchiaino di composto) distanziando un raviolo dall’altro di
circa 5 cm. Spennellate la sfoglia sui lati con del rosso d’uovo
e chiudere utilizzando una seconda sfoglia da porre sulla prima.
Tagliare e dopo aver fatto seccare i ravioli cuocere in abbondante
acqua calda. Scolare i ravioli e saltarli con i carciofi
precedentemente cotti, disporre la vellutata a specchio sul piatto e
poi i ravioli. (ndr un altro interno è lardo e radicchio
Cacio e pepe
100 gr tagliolini
40 gr pecorino
5 gr pepe nero in bacche pestato
Dopo
aver scolato i tagliolini, saltarli con il cacio e mantecare con
l’acqua di cottura (ndr alternando fuoco spento, e di nuovo sul fuoco per non far cuocere il formaggio) , spolverare di pepe .
Servire immediatamente.
Agenda del buon cibo italiano
l'alluminio NON va bene per le salse di pomodoro
le pentole di alluminio vanno buttate dopo tre anni
la chiarificazione del burro consiste nel farlo fondere, poi filtrarlo con "cinese" e carta
se la pasta è di grano duro, l'acqua NON diventa bianca
per la pasta all'uovo si considerano 100 gr di farina per un uovo (totale 150gr); quando l'impasto è solido si lavora schiacciandolo in basso,
  poi si lascia riposare in frigo avvolto in pellicola, ma mai unto nell'olio
Pasta alla norma
melanzane
ziti rigati
aglio e olio
Friggere le melanzane in padella con aglio e olio, preparare il sugo e unire il tutto.
Saltare in padella con gli ziti rigati e a cottura terminata spolverare con ricotta salata
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